TUTTO CIO' CHE ESISTE COMUNICA
La comunicazione è manifestazione di vita. La vita contiene in sé il divenire, che è cambiamento, diversità dal prima e dal poi. Tutto ciò che esiste comunica perché vive.La vita è energia, spirito, soffio. Preziosa. E' in noi, è intorno a noi. Sempre. Ovunque.
Ida Caruggi è ideatrice del metodo Comunicazione naturale®
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martedì 29 settembre 2009
lunedì 28 settembre 2009
SHIATSU, ENERGIA PER LA SALUTE
Corso amatoriale di Shiatsu con Renato Pavesi
La pratica amatoriale dello Shiatsu crea ed approfondisce la qualità della vita e delle relazioni: fare autoshiatsu migliora la salute e previene molti disturbi, dare un trattamento può diventare uno scambio di sostegno ed aiuto, un vero e grande reciproco dono.
Renato Pavesi, operatore shiatsu, ha seguito la formazione presso la Scuola Shambala Shiatsu di Milano diretta da Douglas Gattini, ed è abilitato ai trattamenti e alla conduzione dei corsi amatoriali.
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martedì 22 settembre 2009
COUNSELING SCIAMANICO
Il Counseling sciamanico è l’applicazione dei principi e delle pratiche sciamaniche al counseling olistico. Il counseling è la professione che ha l’obiettivo di sostenere ed orientare le potenzialità del cliente aiutandolo a instaurare atteggiamenti positivi e propositivi.
Nirava Dainotto è counselor e group leader.
venerdì 11 settembre 2009
ECO-COMUNICARE
Seminario esperienziale
Due giorni o cinque incontri di tre ore
Rivolto a tutti ma in modo particolare a formatori, giornalisti, educatori, operatori di discipline naturali, counselor, operatori sociali, insegnanti
Condotto da Stefano Fusi
Come migliorare la propria comunicazione per avere una vita di relazione più soddisfacente e completa: aumentare l’autostima e il potere personale; riconoscere i bisogni, i desideri e le attese; esprimere e spiegare emozioni e sentimenti, sostenere opinioni e fare proposte.
Due giorni o cinque incontri di tre ore
Rivolto a tutti ma in modo particolare a formatori, giornalisti, educatori, operatori di discipline naturali, counselor, operatori sociali, insegnanti
Condotto da Stefano Fusi
Come migliorare la propria comunicazione per avere una vita di relazione più soddisfacente e completa: aumentare l’autostima e il potere personale; riconoscere i bisogni, i desideri e le attese; esprimere e spiegare emozioni e sentimenti, sostenere opinioni e fare proposte.
martedì 1 settembre 2009
CERCHIO DI TAMBURI
Netro (Biella), La via delle nuvole bianche
sabato 9 ottobre · 10.30 - 23.30
per arrivare:
http://www.laviadellenuvolebianche.it/dovesiamo/comearrivare.php
aperto a tutti non occorre essere musicistisi
si può portare il proprio tamburo e i propri strumenti
per saperne di più: info@naturalspirit.it, 333 3481427 Stefano
Il cerchio di tamburi è un antichissimo rituale che affonda le sue radici nella natura stessa della realtà fisica, che è suono e ritmo, e nelle pratiche ancestrali delle comunità. Deriva dalle antiche pratiche sciamaniche ed è tuttora la pratica che accomuna tutte le vie di conoscenza, saggezza e salute in ogni angolo del mondo.
Il cerchio è simbolo concreto di unione, armonia e completezza; il cerchio sonoro e la danza sono la porta per entrare in uno stato di coscienza espanso ed armonico, nel quale si sperimenta l’essenza delle proprie relazioni con l’universo grazie alla fusione nel gruppo e nei ritmi del cosmo. Fino a scoprire la via per una rigenerazione individuale e collettiva.
Il cerchio di tamburi è una pratica semplice e alla portata di tutti, ma regolata da alcune condizioni che quando sono rispettate permettono di dispiegare il grande potere del suono, del movimento e del gruppo. E richiede una partecipazione di qualità: rispetto, coinvolgimento, passione, apertura. In tal caso diventa uno strumento potente per- sviluppare la propria capacità di ascolto e la propria creatività - sviluppare le proprie capacità di empatia e condivisione - ricevere risposte alle proprie domande interiori- aiutare la crescita del senso di comunità fra le persone, condizione per il benessere di tutti.
Le regole di base del cerchio di tamburi sono:
- centratura (partecipare solo per un intento preciso)
- apertura e disponibilità (a superare remore e inibizioni, per essere completamente nell’esperienza)
- accettazione (dell’imprevisto, dell’ignoto, del proprio lato ombra, della propria luce e pienezza)
- condivisione (rispetto e ascolto degli altri)
- pazienza e spirito di adattamento (i tempi possono dilatarsi, le condizioni mutare, le frustrazioni emergere)
- confidenza (affidarsi al gruppo e alla vita)
- accoglienza (degli altri con le loro necessità e caratteristiche)
- rispetto (del contesto, degli strumenti, dei tempi degli altri partecipanti).
Ciò che non si fa in un cerchio di tamburi è:
- assumere alcol e sostanze stupefacenti
- tentare di imporre la propria personalità
- aspettarsi a tutti i costi esperienze straordinarie e/o risultati particolari e specifici (non è una terapia né un trattamento né una seduta)
- esibire la propria bravura tecnica
- utilizzare gli strumenti degli altri senza chiedere permesso (per il forte legame che c’è fra la persona e il proprio tamburo).
- partecipare per motivi “professionali”, per apprendere una tecnica da riprodurre: non è una tecnica ma un’esperienza
- partecipare per semplice curiosità.
Il cerchio di tamburi è un’esperienza sacra, anche se semplice e alla portata di tutti. Anzi, è tale proprio per questo. È un’esperienza di comunità, condotta da facilitatori esperti nella forma di seminario unicamente per le necessità logistiche e di organizzazione. È una pratica per tutti ma particolarmente indicata per conduttori di gruppi, formatori, educatori, operatori del benessere, counselor. Ogni esperienza è diversa dalle altre: dipende dal periodo, dall’energia e dell’intento dei partecipanti, dalla volontà dello spirito.
I partecipanti possono portare i propri tamburi (è la cosa migliore), o utilizzare quelli messi comunque a disposizione. Possono anche chiedere di utilizzare quelli degli altri, con l’accortezza di rispettarli e di rispettare un eventuale rifiuto. Sono particolarmente indicati i tamburi sciamanici a cornice “naturali” (con pelle non conciata). Altrimenti possono essere utilizzati tabla, jambé e altre percussioni.
sabato 9 ottobre · 10.30 - 23.30
per arrivare:
http://www.laviadellenuvolebianche.it/dovesiamo/comearrivare.php
aperto a tutti non occorre essere musicistisi
si può portare il proprio tamburo e i propri strumenti
per saperne di più: info@naturalspirit.it, 333 3481427 Stefano
Il cerchio di tamburi è un antichissimo rituale che affonda le sue radici nella natura stessa della realtà fisica, che è suono e ritmo, e nelle pratiche ancestrali delle comunità. Deriva dalle antiche pratiche sciamaniche ed è tuttora la pratica che accomuna tutte le vie di conoscenza, saggezza e salute in ogni angolo del mondo.
Il cerchio è simbolo concreto di unione, armonia e completezza; il cerchio sonoro e la danza sono la porta per entrare in uno stato di coscienza espanso ed armonico, nel quale si sperimenta l’essenza delle proprie relazioni con l’universo grazie alla fusione nel gruppo e nei ritmi del cosmo. Fino a scoprire la via per una rigenerazione individuale e collettiva.
Il cerchio di tamburi è una pratica semplice e alla portata di tutti, ma regolata da alcune condizioni che quando sono rispettate permettono di dispiegare il grande potere del suono, del movimento e del gruppo. E richiede una partecipazione di qualità: rispetto, coinvolgimento, passione, apertura. In tal caso diventa uno strumento potente per- sviluppare la propria capacità di ascolto e la propria creatività - sviluppare le proprie capacità di empatia e condivisione - ricevere risposte alle proprie domande interiori- aiutare la crescita del senso di comunità fra le persone, condizione per il benessere di tutti.
Le regole di base del cerchio di tamburi sono:
- centratura (partecipare solo per un intento preciso)
- apertura e disponibilità (a superare remore e inibizioni, per essere completamente nell’esperienza)
- accettazione (dell’imprevisto, dell’ignoto, del proprio lato ombra, della propria luce e pienezza)
- condivisione (rispetto e ascolto degli altri)
- pazienza e spirito di adattamento (i tempi possono dilatarsi, le condizioni mutare, le frustrazioni emergere)
- confidenza (affidarsi al gruppo e alla vita)
- accoglienza (degli altri con le loro necessità e caratteristiche)
- rispetto (del contesto, degli strumenti, dei tempi degli altri partecipanti).
Ciò che non si fa in un cerchio di tamburi è:
- assumere alcol e sostanze stupefacenti
- tentare di imporre la propria personalità
- aspettarsi a tutti i costi esperienze straordinarie e/o risultati particolari e specifici (non è una terapia né un trattamento né una seduta)
- esibire la propria bravura tecnica
- utilizzare gli strumenti degli altri senza chiedere permesso (per il forte legame che c’è fra la persona e il proprio tamburo).
- partecipare per motivi “professionali”, per apprendere una tecnica da riprodurre: non è una tecnica ma un’esperienza
- partecipare per semplice curiosità.
Il cerchio di tamburi è un’esperienza sacra, anche se semplice e alla portata di tutti. Anzi, è tale proprio per questo. È un’esperienza di comunità, condotta da facilitatori esperti nella forma di seminario unicamente per le necessità logistiche e di organizzazione. È una pratica per tutti ma particolarmente indicata per conduttori di gruppi, formatori, educatori, operatori del benessere, counselor. Ogni esperienza è diversa dalle altre: dipende dal periodo, dall’energia e dell’intento dei partecipanti, dalla volontà dello spirito.
I partecipanti possono portare i propri tamburi (è la cosa migliore), o utilizzare quelli messi comunque a disposizione. Possono anche chiedere di utilizzare quelli degli altri, con l’accortezza di rispettarli e di rispettare un eventuale rifiuto. Sono particolarmente indicati i tamburi sciamanici a cornice “naturali” (con pelle non conciata). Altrimenti possono essere utilizzati tabla, jambé e altre percussioni.
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