martedì 1 settembre 2009

CERCHIO DI TAMBURI

Netro (Biella), La via delle nuvole bianche
sabato 9 ottobre · 10.30 - 23.30
per arrivare:

http://www.laviadellenuvolebianche.it/dovesiamo/comearrivare.php

aperto a tutti non occorre essere musicistisi

si può portare il proprio tamburo e i propri strumenti

per saperne di più: info@naturalspirit.it, 333 3481427 Stefano








































Il cerchio di tamburi è un antichissimo rituale che affonda le sue radici nella natura stessa della realtà fisica, che è suono e ritmo, e nelle pratiche ancestrali delle comunità. Deriva dalle antiche pratiche sciamaniche ed è tuttora la pratica che accomuna tutte le vie di conoscenza, saggezza e salute in ogni angolo del mondo.
Il cerchio è simbolo concreto di unione, armonia e completezza; il cerchio sonoro e la danza sono la porta per entrare in uno stato di coscienza espanso ed armonico, nel quale si sperimenta l’essenza delle proprie relazioni con l’universo grazie alla fusione nel gruppo e nei ritmi del cosmo. Fino a scoprire la via per una rigenerazione individuale e collettiva.
Il cerchio di tamburi è una pratica semplice e alla portata di tutti, ma regolata da alcune condizioni che quando sono rispettate permettono di dispiegare il grande potere del suono, del movimento e del gruppo. E richiede una partecipazione di qualità: rispetto, coinvolgimento, passione, apertura. In tal caso diventa uno strumento potente per- sviluppare la propria capacità di ascolto e la propria creatività - sviluppare le proprie capacità di empatia e condivisione - ricevere risposte alle proprie domande interiori- aiutare la crescita del senso di comunità fra le persone, condizione per il benessere di tutti.
Le regole di base del cerchio di tamburi sono:
- centratura (partecipare solo per un intento preciso)
- apertura e disponibilità (a superare remore e inibizioni, per essere completamente nell’esperienza)
- accettazione (dell’imprevisto, dell’ignoto, del proprio lato ombra, della propria luce e pienezza)
- condivisione (rispetto e ascolto degli altri)
- pazienza e spirito di adattamento (i tempi possono dilatarsi, le condizioni mutare, le frustrazioni emergere)
- confidenza (affidarsi al gruppo e alla vita)
- accoglienza (degli altri con le loro necessità e caratteristiche)
- rispetto (del contesto, degli strumenti, dei tempi degli altri partecipanti).

Ciò che non si fa in un cerchio di tamburi è:
- assumere alcol e sostanze stupefacenti
- tentare di imporre la propria personalità
- aspettarsi a tutti i costi esperienze straordinarie e/o risultati particolari e specifici (non è una terapia né un trattamento né una seduta)
- esibire la propria bravura tecnica
- utilizzare gli strumenti degli altri senza chiedere permesso (per il forte legame che c’è fra la persona e il proprio tamburo).
- partecipare per motivi “professionali”, per apprendere una tecnica da riprodurre: non è una tecnica ma un’esperienza
- partecipare per semplice curiosità.
Il cerchio di tamburi è un’esperienza sacra, anche se semplice e alla portata di tutti. Anzi, è tale proprio per questo. È un’esperienza di comunità, condotta da facilitatori esperti nella forma di seminario unicamente per le necessità logistiche e di organizzazione. È una pratica per tutti ma particolarmente indicata per conduttori di gruppi, formatori, educatori, operatori del benessere, counselor. Ogni esperienza è diversa dalle altre: dipende dal periodo, dall’energia e dell’intento dei partecipanti, dalla volontà dello spirito.

I partecipanti possono portare i propri tamburi (è la cosa migliore), o utilizzare quelli messi comunque a disposizione. Possono anche chiedere di utilizzare quelli degli altri, con l’accortezza di rispettarli e di rispettare un eventuale rifiuto. Sono particolarmente indicati i tamburi sciamanici a cornice “naturali” (con pelle non conciata). Altrimenti possono essere utilizzati tabla, jambé e altre percussioni.

Nessun commento:

Posta un commento